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I crotti sono anfratti naturali che penetrano entro i resti di antiche frane staccatesi in un lontano passato dai versanti della vallata. Il più famoso di questi sicuramente è l'anfratto della Caurga, nei pressi di Chiavenna.
All'interno dei crotti, tra gli spiragli dei massi, spira costantemente una corrente d'aria fredda, chiamata localmente Sorèl, che si mantiene alla temperatura costante di circa 8 gradi Celsius in estate e inverno. Questo fenomeno però non è mai stato fatto oggetto di ricerca scientifica accurata: in pratica non ne esiste un'interpretazione scientifica rigorosamente certa. Per aggiungere qualche informazione: la Valchiavenna, la seconda grande valle della provincia di Sondrio dopo la Valtellina, e la stessa area di Chiavenna, che in Italia sono riconosciute come le zone più tipiche di tale fenomeno, sono anche ricche di fenomeni di origine fluvioglaciale quali, ad esempio, le Marmitte dei Giganti.
In virtù di queste caratteristiche naturali, i crotti sono stati e sono ancora comunemente usati per conservare cibi, bresaola e formaggi in particolar modo, e vini. In molti casi ospitano taverne che offrono prodotti tipici locali quali i pizzoccheri, valtellinesi o valchiavennaschi (gli gnocchetti bianchi), la polenta taragna, la polenta uncia e la bresaola. Per la sua importanza nella gastronomia e nell'etnografia del territorio, il crotto è stato legato a feste di tradizione popolare, collegate appunto al suo nome.